Giano e la porta dell'anno nuovo
L’ORIGINE
Giano è una delle più antiche divinità romane, è il mitico sovrano dell'età dell'oro, portatore della civiltà e delle leggi fra gli antichi popoli del Lazio. Giano, da ianua (porta), è il protettore delle soglie, dei passaggi e degli inizi.
Era considerato divinità somma e invocato per primo nelle preghiere. Tutti gli incroci delle strade erano sacri a Giano, così come tutte le porte, sia delle case private sia dei templi pubblici. Un rito significativo prevedeva che i giovani romani, in segno di purificazione e di passaggio alla maturità, passassero sotto un trave fissato a bassa altezza fra due tempietti, l'uno sacro a Giano e l'altro a Giunone.
Il culto pubblico di Giano fu introdotto a Roma già al tempo di Numa Pompilio, ma le basi per la sua istituzione furono gettate già durante il regno di Romolo.
Non è improbabile l’ipotesi che collega Giano a Diana, attraverso l’antica forma Dianus, dalla radice sanscrita DIV (splendere), da cui Deus (dio), dies (giorno), dives (ricco), con il senso quindi di luminoso. Diana era divinità lunare, spesso rappresentata con la falce di luna.
L’ICONOGRAFIA
Giano era rappresentato con due volti che guardano in direzioni opposte: l'inizio e la fine, l'entrata e l'uscita, l'interno e l'esterno. Qualunque tipo di soglia, varco, passaggio era a lui consacrato.
Si trova raffigurato talvolta, legato al cambio dell’anno, con una testa vecchia e una giovane: la vecchia rappresenta il vecchio anno, la giovane quello nuovo. La metà di corpo connessa al volto vecchio era a volte munita di bacchetta, metafora dell’alternarsi delle stagioni; quella giovane portava in mano una cornucopia, augurio di abbondanza per il nuovo anno.
In altre rappresentazioni troviamo da un lato un tridente, mentre l’altro lato è coronato di alloro: ritroviamo quindi l’allegoria del tempo, il tridente essendo simbolo delle sue tre dimensioni (passato, presente e futuro) e la testa coronata di alloro segno di rinnovamento e gloria, che il dio dovrà propiziare in vista di un’età nuova.
LE CONNESSIONI CON SATURNO E CRONOS
Data per valida l’origine indigena di Giano, resta però interessante notare come in alcune storie venga confuso con Saturno, mentre in altre si narri che Saturno, cacciato dalla Grecia, si rifugiò presso Giano nel Lazio, e con lui condivise il governo.
In alcune raffigurazioni, la testa vecchia di Giano porta corna ricurve, un simbolo che può essere ricondotto a Cronos: un’etimologia di cornus lo lega alla radice KRN (esser duro, da cui anche il concetto di potente), dalla comune radice di corno deriverebbero Cronos, Cernunnos (divinità celtica), e Carneios (antica divinità dorica poi fusa con Apollo).
Le corna ricurve rimandano anche al falcetto, strumento agricolo simbolicamente legato a Saturno in qualità di divinità agreste. E sia l’etimologia sia l’iconografia di cornucopia collegano anch’essa al corno. Interessante qui notare che la falce come simbolo di mietitura, spesso associata a Saturno/Cronos, è poi passata in epoca medievale cristiana ad attributo della Morte, il "nostro" Arcano XIII: tra gli altri significati ad esso associati, ritroviamo di nuovo quello del tempo e del ciclo morte/rinascita.
Inoltre gennaio cade nel periodo dell’acquario, segno zodiacale retto da Saturno fino alla scoperta del pianeta Urano, avvenuta nel 1781.
Ricordo poi che, sempre nel periodo attorno al solstizio d’inverno, cadevano anche i Saturnalia (dal 17 al 23 dicembre), feste romane molto importanti in cui l’ordine istituzionalizzato veniva sovvertito. Il solstizio invernale era un periodo di grandissima importanza, rappresentava la chiusura della metà oscura dell'anno e molti riti e feste intendevano propiziare il lasciar andare tutto ciò che era passato, accogliendo un nuovo inizio.
IPOTESI SU UN’ORIGINE PIÙ ANTICA
È chiaro quindi il legame che Giano stabilisce con il tempo, e non stupisce la sovrapposizione con alcuni attributi di Saturno/Cronos.
Ma non ritengo improbabile che in realtà Giano sia la forma tarda di una divinità ancestrale il cui ricordo si perde nelle nebbie del tempo: come divinità dei passaggi è legata ai cicli, e tutte le simbologie riportate più sopra possono essere ricondotte alle primigenie divinità lunari, essendo la luna archetipo per eccellenza dei cicli e del mutamento. Rappresenta visivamente con le sue diverse forme nelle varie fasi il trascorrere del tempo, ed è legata ai tempi dell’agricoltura. La luna poi, attributo della Grande Madre, presiedeva i grandi misteri del ciclo di nascita/morte/rinascita, nel mondo naturale così come nell'animo umano.
L’etimologia stessa potrebbe, come abbiamo visto, rimandare alla radice DIV, da cui deriva anche Diana, divinità lunare.
IL CAPODANNO E I SOLSTIZI
Il mese di gennaio viene considerato primo mese dell’anno a partire dalla riforma giuliana del calendario (46 a.C.): in origine l’anno prendeva avvio a marzo con l’ingresso del sole nel segno dell’ariete e quindi con l’inizio della primavera. Ricordo qui che per i popoli antichi il calendario era lunare o soli-lunare e strettamente legato agli eventi astronomici, che influivano sul calendario agricolo e silvo-pastorale.
Giano era legato ai periodi solstiziali, assistendo i due passaggi più importanti dell’anno, che immettono nella metà “oscura” e “luminosa” del ciclo annuale. Non a caso la Chiesa ha posto le celebrazioni di due santi "Giovanni" in prossimità dei solstizi: Giovanni ha assonanza con Giano, San Giovanni Battista si festeggia il 24 giugno (il solstizio d’estate apre la metà oscura dell’anno), San Giovanni evangelista il 27 dicembre (il solstizio d’inverno apre la metà luminosa dell’anno).
Ancora una volta, sovrapposizioni di feste e riti nuovi su altri preesistenti.
GIANO E GLI ARCANI MAGGIORI DEL TAROCCO
Come protettore delle soglie e dei passaggi, in senso fisico e metaforico, è anche dio che propizia tutti gli inizi: di un’impresa, di un periodo di vita, di un evento.
Possiamo quindi collegarlo con gli Arcani Maggiori della Ruota di Fortuna e del Bagatto:
- La Ruota di Fortuna, arcano 10, legato ai cicli e ai passaggi, alle chiusure del vecchio e aperture al nuovo;
- Il Bagatto, arcano 1, legato agli inizi.
I due arcani sono strettamente collegati: nella somma teosofica (che riduce i numeri a due cifre a un numero compreso tra 1 e 9), il 10 diviene 1 (1+0) e così il Bagatto è intrinsecamente legato alla Ruota. Ogni ciclo prevede una chiusura e un nuovo inizio.
BUON ANNO DA TAROT INTERIORE!
E allora, in questo passaggio che chiude un anno 9 (2+0+2+5) e apre un anno 10 (2+0+2+6) che è anche anno 1 (1+0), i miei più sentiti auguri a tutti noi, e che Giano protegga e benedica il passaggio e il nuovo anno che si apre davanti a noi 🌟
I miei più sinceri auguri a tutti i lettori e lettrici di Tarot Interiore e a tutte le Anime in cammino,
Elena
Tarot Interiore🎐
~icone per l’evoluzione~